Percorso 2 - Investimenti Che cos'è la leva finanziaria?
Uno dei concetti più noti del mondo della finanza è quello della leva, che semplicemente significa prendere in prestito del denaro per investirlo in un titolo, pagando un interesse. Solitamente, la leva è usata nelle operazioni di speculazione - quelle che sfruttano le oscillazioni temporanee del valore di un titolo per ottenere dei guadagni immediati - e per questo è considerata rischiosa: perché la speculazione ha modi e tempi diversi rispetto agli investimenti e la leva amplifica non solo i guadagni ma anche le perdite. Se propriamente usato, tuttavia, lo strumento della leva può aiutare un investitore a diversificare i suoi investimenti.
Il meccanismo della leva finanziaria è abbastanza elementare: si prende in prestito dall'intermediario del capitale per aumentare la propria esposizione verso una posizione, che è un modo tecnico per dire che si investe di più in un prodotto finanziario. In altre parole, con la leva è possibile investire in un titolo più di quello di cui si dispone, con l'intento di moltiplicare i rendimenti di quell'operazione, restituire il prestito e ottenere un guadagno maggiore di quello che si sarebbe ottenuto investendo solo i capitali a disposizione inizialmente.
Poniamo, per esempio, di disporre solo di mille euro per investire. Se acquistassimo un'obbligazione con un rendimento del dieci percento, alla scadenza riceveremmo cento euro. Investendo in questa obbligazione con leva pari a dieci, invece, potremmo chiedere in prestito ad un broker altri novemila euro, in modo da investire dieci volte il capitale iniziale, ossia diecimila euro. Alla scadenza, ci verrebbe restituito il capitale investito, cioè diecimila euro, sul quale verrebbe corrisposto l'interesse del dieci percento, ossia mille euro. Avremo così undicimila euro: un po' più di novemila li restituiremo all'intermediario per ripagare il prestito con gli interessi, mentre a noi ne resterebbero poco meno di duemila. Mille sono quelli dell'investimento iniziale e altri mille circa sarebbero il guadagno.
In questo esempio, usando la leva è come se si fossero investiti direttamente diecimila euro, quando in realtà l'investimento iniziale era stato solo di mille euro (effettivamente, un po' di più, perché abbiamo pagato l'interesse all'intermediario). Ma se ci fosse stata la possibilità di investire direttamente diecimila euro di capitale sarebbe stato meglio evitare di usare la leva? Avremmo ottenuto comunque mille euro di guadagno, senza pagare gli interessi sul prestito.
Le ragioni per cui si usa la leva sono due: la prima è che a volte i capitali a disposizione degli investitori sono minori di quelli necessari per alcuni investimenti. In questo senso, la leva è molto utile alle imprese finanziarie, come i gestori dei fondi di investimento, per eseguire operazioni molto grandi, nell'ordine delle centinaia o dei milioni di euro, pur senza disporre in quel momento di tutto quel capitale (anche solo perché è investito in altri titoli). La leva però può interessare anche chi avesse a disposizione i capitali necessari per un investimento, perché permetterebbe di diversificare notevolmente gli investimenti senza diminuire le prospettive di guadagno. Anche avendo a disposizione diecimila euro si potrebbe decidere di investirne mille a leva dieci nell'obbligazione dell'esempio iniziale e usare gli altri novemila per fare altri investimenti (magari pure quelli usando la leva). Matematicamente, investire diecimila euro in un titolo o investirne mille a leva dieci produce gli stessi guadagni e le stesse perdite, salvo che investendo a leva si pagano gli interessi sul prestito. Ma investire a leva può servire a differenziare, cioè a investire su titoli molto diversi per ridurre il rischio. Se avessimo solo diecimila euro, ad esempio, potremmo realisticamente comprare solo una manciata di azioni di aziende considerate sicure come Apple o Amazon, che costano centinaia di dollari: investendo a leva potremmo dedicare una frazione del capitale a diverse aziende, costruendo un portafoglio diversificato.
Investire a leva è considerata un'attività rischiosa perché oltre ai guadagni sono moltiplicate anche le perdite. Investire a leva dieci in un titolo che perde l'uno percento significa perdere il dieci percento del capitale che abbiamo speso. In ogni caso, se avessimo investito l'intera somma, cioè senza prendere a prestito, avremmo comunque perso la stessa quantità di denaro. Da un punto di vista matematico la perdita è la stessa: perché allora investire a leva è considerato più rischioso? Lo è se si investe a leva in maniera sconsiderata, cercando di speculare su pochi titoli grandi porzioni del proprio patrimonio: molti investitori dilettanti usano la leva facendosi attrarre da potenziali enormi guadagni e finiscono con perdere più di quanto avevano inizialmente. Alte leve su investimenti poco sicuri si traducono in perdite considerevoli e per questo non bisogna pensare alla leva come a uno strumento per moltiplicare i guadagni, ma a un altro strumento per aiutarci a diversificare il portafoglio.