Bce, il fondo "Next Generation Eu" fondamentale per il rilancio dell'Europa
Il Sole 24 Ore - Radiocor
La Bce 'benedice' il Recovery plan. Il Next generation Eu per il Consiglio direttivo della banca centrale guidata da Christine Lagarde ha "un ruolo fondamentale" per far uscire l'Eurozona dal pantano dove è finita per colpa della pandemia e per questo è importante che diventi operativo "senza indugio". I banchieri centrali sono sempre attenti ad evitare di esagerare con i consigli alla politica, questa volta però, nel pur meditato comunicato stampa al termine della riunione di gennaio, hanno voluto rischiare 'l'invasione di campo' chiedendo esplicitamente ai governi nazionali non solo di accelerare la ratifica del Recovery ma anche di "completare rispettivamente i rispettivi piani e a utilizzare in modo appropriato i fondi (209 miliardi la 'dote' per l'Italia, ndr) ossia per una spesa pubblica "produttiva" e per fare le riforme, ovviamente strutturali, per migliorare la produttività.
Quali i vantaggi con il Recovery plan? Lo ha spiegato la Lagarde: una ripresa più rapida, più forte e uniforme nell'area. Accelerare la ripresa è una priorità alla luce del rallentamento che invece è stato provocato dalla seconda ondata della pandemia. Cosa vede la Bce? Al di là dello sforzo di Lagarde di enfatizzare alcuni aspetti positivi (l'accordo sulla Brexit e il nuovo corso politico Usa), c'è un quadro congiunturale nel quale i rischi per le prospettive di ripresa dell'economia sono orientati al ribasso: la recrudescenza della pandemia e le nuove misure di contenimento nei maggiori paesi dell'Eurozona non resteranno senza effetti e "dovrebbero avere un peso anche nel primo trimestre di quest'anno" ha messo nero su bianco il Consiglio direttivo della banca al termine della riunione di politica monetaria di giovedì scorso.
L'attività del settore manifatturiero conferma una buona tenuta mentre il comparto dei servizi, che ha subito una pesante contrazione, ancora non vede la luce in fondo al tunnel. Non è positiva neanche la situazione dell'inflazione molto bassa e in un contesto di debolezza della domanda e con un'ampia capacità inutilizzata nel mercato del lavoro e in quello dei beni e servizi. Del resto il sondaggio che la Bce conduce con regolarità presso i previsori professionali privati offre proprio questa valutazione di rallentamento della ripresa quest'anno rispetto alle stime precedenti alla recrudescenza del virus e un'accelerazione maggiore nel 2022.
Nel dettaglio la media dei previsori indica una crescita del Pil del 4,4% per l'Eurozona quest'anno (5,3% la precedente stima) e un +3,7% l'anno prossimo (+2,6% la precedente valutazione). La presidente Lagarde ha sottolineato l'importanza delle politiche fiscali di sostegno pubblico che devono andare avanti sia a livello nazionale che a livello europeo alla luce di una situazione "piuttosto incerta". Secondo Lagarde servono politiche fiscali il più possibili mirate e soprattutto provvisorie, alla luce del fatto che "tutti speriamo che grazie alla combinazione dei vari sostegni vedremo una ripresa quest'anno più nel secondo semestre che nel primo e un suo proseguimento l'anno prossimo".