Appunti d'archivio | In viaggio con Quintino Sella in un fumetto d'autore
Chi passerà nel prossimo fine settimana al Piazzo di Biella, il borgo medievale nella parte alta della città, si troverà di colpo immerso in un vivace clima di festa. Vedrà tanti giovani, forse gente in costume. E poi disegnatori, cittadini, appassionati di cultura e storia. Insomma, il visitatore respirerà una strana atmosfera che racconta qualcosa di nuovo sotto il sole. O altrimenti d'antico. Tutto questo e molto di più è Nuvolosa, il festival del fumetto promosso dal Comune di Biella - Assessorato alle Politiche Giovanili - giunto oggi alla sua quinta edizione dedicata al tema: "Gli occhi sulla mia città: com'è e come la vorrei". Quest'anno però ci sarà qualcosa in più. Una novità che lega l'evento ai valori più ricchi e profondi di questo territorio.
Il profilo di Quintino Sella. Infatti il festival proporrà la presentazione del volume "Biella tra le nuvole" (sfoglialo qui), un fumetto creato per raccontare oltre i propri confini la città, riproponendola in modo nuovo anche ai suoi stessi abitanti. Un viaggio nello spazio e nel tempo attraverso Biella, i suoi luoghi simbolo, i suoi personaggi e la sua storia in compagnia di una guida d'eccezione: Quintino Sella. Personaggio fra i più illustri e poliedrici del biellese, nato in una famiglia con radici imprenditoriali antiche, politico, più volte Ministro delle Finanze del giovane Regno d'Italia, ingegnere, geologo e appassionato alpinista, fondatore del CAI, scienziato. Quintino Sella è ora promosso a guida turistica della città. Anche in questo nuovo ruolo certo non si risparmia, arrivando a sorvolare in mongolfiera il centro di Biella, colloquiando con altri interessanti personaggi di oggi e di epoche passate, visitando teatri e palazzi, santuari e botteghe e conducendo il lettore del fumetto per strade, piazze e vallate fino in cima al Mucrone, quella montagna che sovrasta Biella e dalla quale l'orizzonte si offre vastissimo all'osservatore.
Quintino Sella torna nella Biella contemporanea attraversandola con occhio curioso, partendo dalla statua a lui dedicata
Un abbinamento buffo e divertente? Non solo. In realtà nel fumetto "Biella fra le nuvole" il lettore può cogliere l'evoluzione sociale, culturale e politica del territorio nel tempo, e ciò favorisce - soprattutto nei giovani - la consapevolezza che avere una storia è elemento di distinzione, vero valore relazionale ed economico. Inoltre il fumetto è di per sé un linguaggio da sempre innovativo rivolto al pubblico giovanile, ma che può incuriosire e piacere a tutti. L'iniziativa possiede infine un valore sottostante non secondario per via del gruppo di lavoro costituito per realizzarla. Gli ideatori del fumetto (Assessorato alle Politiche Giovanili, Associazione StileLibero, Direzione artistica di Nuvolosa) hanno riunito in un gruppo di lavoro vari soggetti culturali del territorio. E tra questi la Fondazione Sella, custode degli archivi della famiglia, e l'Archivio Storico del gruppo Sella. Tutti insieme hanno contribuito a creare la traccia storica, a definire il racconto, sceneggiarlo e infine, assieme a professionisti di spicco del settore, a disegnare le tavole del fumetto con uno stile coerente e di alto livello.
Il lanificio testimonia l'evoluzione dell'industria biellese, basata sullo sfruttamento dell'energia idraulica ricavabile dai salti d'acqua
Ma torniamo alla trama del nostro fumetto. Quintino Sella torna nella Biella contemporanea attraversandola con occhio curioso, partendo dalla statua a lui dedicata. Nota i cambiamenti intervenuti dai suoi tempi, matura una nuova coscienza della sua amata città, e proprio con questo suo (e nostro) coinvolgimento affettivo giunge nel luogo dove nasce l'antica fabbrica della sua famiglia, il Lanificio Maurizio Sella, sulle rive del torrente Cervo.
La forza dell'acqua. Biella è nata proprio qui grazie all'acqua. Non la lenta acqua del fiume che scorre pigra, preziosa per irrigare i campi, ma l'acqua forte e dura del torrente, carica di energia che l'uomo qui è riuscito e ha saputo domare e sfruttare, utilizzandola da tempi remoti per far muovere meccanismi e creare lavoro. Il Lanificio Maurizio Sella testimonia l'evoluzione dell'industria biellese, basata sullo sfruttamento dell'energia idraulica ricavabile dai salti d'acqua. Qui si installarono nel tempo attività proto-industriali - mulini dal secolo XIII, cartiera dal secolo XVI, filatoio di seta con annesso lanificio del Santuario di Oropa alla fine del secolo XVII - fino all'acquisto nel 1835 dal Santuario di Oropa dell'immobile del "Filatore" da parte di Maurizio Sella, padre di Quintino, che vi si stabilì con la moglie Rosa e la coppia ebbe venti figli. Egli si dedicò in modo esclusivo alla produzione laniera e introdusse, primo in Biella, i nuovi macchinari della rivoluzione industriale.
Il legame con l'acqua si esplicita nella produzione di energia pulita e rinnovabile col recupero delle antiche canalizzazioni
La centralità del lanificio. Ma la fabbrica fu anche la casa di Quintino, che qui continuò ad abitare con tutta la famiglia anche dopo che il fratello Giuseppe Venanzio si trasferì nell'ex monastero di San Gerolamo, sulla collina prospicente. La casa nella fabbrica era espressione di quell'antica cultura che legava la propria esistenza all'attività imprenditoriale, e infatti nel nostro fumetto Quintino incontra sua madre davanti alla propria casa, nel cortile del lanificio. Rosa Sella aggiorna il figlio sui cambiamenti intervenuti nella struttura, su come i suoi discendenti abbiano saputo leggere il mondo che cambiava, adattando, modificando, diversificando, aprendosi alle possibilità offerte dai nuovi tempi per rispondere alle nuove esigenze. Il legame con l'attività bancaria di famiglia è fortissimo. Il lanificio Maurizio Sella infatti, il giorno 23 agosto 1886 (due anni dopo la morte di Quintino), fu fra i soggetti fondatori della banca Gaudenzio Sella & Compagni, sottoscrivendo una quota importante del capitale sociale. Oggi l'antico lanificio è sede di alcune delle attività a maggior contenuto innovativo del gruppo Sella, il quale ha voluto ricreare l'antico legame con l'acqua per produrre energia pulita e rinnovabile grazie al recupero delle antiche canalizzazioni nate a tale scopo, unite alle più recenti tecnologie. Il lanificio è sede anche della Fondazione Sella, ente morale costituito nel 1980 per conservare e valorizzare le memorie della famiglia Sella e di tante altre famiglie e imprese.
Nel fumetto madre e figlio si accompagnano passeggiando fra le antiche strutture del lanificio e di fronte allo stupore mostrato da Quintino per tanta continuità, Rosa gli ricorda quali atteggiamenti e comportamenti apprezzava e incoraggiava ai suoi tempi: "L'amor del lavoro e la caparbietà nei propositi; lo spirito di moderazione e una certa intraprendenza nelle imprese". Un pensiero raccolto dalle nuove generazioni.
Lasciato il lanificio, il nostro Quintino ci conduce verso l'alto fino al Santuario di Oropa e poi ancora più su, in cima alla montagna che Quintino stesso già saliva da ragazzo e dalla quale la vista abbraccia l'ampio orizzonte. Noi lettori che abbiamo seguito la storia fino al suo compimento proviamo ora l'impressione che il passato e il presente raffigurati nelle tavole del fumetto si siano fusi per condurre il nostro sguardo lontano. Ma soprattutto che qualunque operazione che guardi al passato ha senso se la tensione è rivolta a quel futuro da disegnare insieme.