Appunti d'archivio | Da Biella alla Costa Azzurra. Quelle lettere tra il banchiere e l'albergatore dell'iconico Grand Hotel du Cap d'Antibes
Un incontro programmato
In un assolato pomeriggio di luglio del 1907 un alto e distinto signore di mezza età sale la scala del "Palazzone" in via dei Seminari a Biella per recarsi negli uffici della banca Gaudenzio Sella & C.i, ove è atteso per un colloquio d'affari. Nonostante il caldo estivo, egli indossa un'elegante giacca chiara a doppio petto, camicia bianca con cravatta scura e scarpe nere di vernice. Non manca il cappello, a tesa larga. L'abbigliamento dice molto del personaggio: si tratta infatti dell'hotelier Antonio Sella, proprietario del Grand Hotel du Cap d'Antibes, tornato in città per incontrare il gerente della banca ingegner Gaudenzio Sella, del quale per un caso (non per via di parentela) porta lo stesso cognome. Seduti di fronte nell'ufficio di gerenza, il banchiere e l'albergatore si scambiano saluti e si aggiornano reciprocamente su salute e famiglia, arrivando quindi al motivo della visita: Antonio Sella ha un grande progetto in mente; intende ristrutturare il Grand Hotel di Antibes con "chauffage central, bagni, garage, cloture, nuove stanze ", e chiede per questo credito alla sua banca, ove da tempo intrattiene e movimenta un conto corrente legato alle proprie attività.
Lettera del 5 maggio 1891 spedita da Antonio Sella alla sua banca, la Gaudenzio Sella & C.i di Biella (Archivio Storico gruppo Sella)
Ho la certezza che il giorno in cui potrò fare le innovazioni necessarie il Cap sarà il sito preferito della Riviera francese
Gaudenzio Sella conosce da tempo il suo interlocutore, biellese come lui, verso il quale nutre sentimenti di stima e fiducia per come sia riuscito, da giovanissimo migrante in Germania nel settore alberghiero, a divenire dapprima direttore dell'Hotel Italia a Roma, e pochi anni dopo ad aprire in Valle Cervo presso Biella il Grand Hotel d'Andorno, centro idroterapico di primissimo livello . E poi a scoprire, rilanciare e quindi acquistare l'hotel ad Antibes.
La riscoperta e il rilancio di un sito affascinante
Già, il Grand Hotel di Antibes; Gaudenzio sa bene quale sia stato l'impegno profuso da Antonio Sella per riaprire al pubblico la struttura che giaceva abbandonata da molti anni. Infatti, l'hotel era stato inaugurato con grande sfarzo nel febbraio del 1870, ma proprio nell'estate successiva scoppiò la guerra franco-prussiana. La struttura rimase chiusa e dimenticata per anni, fino a quando Antonio Sella la scoprì nel 1887 divenendone il gestore e riaprendola al pubblico meno di due anni dopo . Non fu un azzardo, ma il frutto di una precisa visione; forte delle sue convinzioni, il giovane albergatore provvide a creare un collegamento e un'alternanza fra le due strutture da lui gestite: lo stabilimento idroterapico del Grand Hotel d'Andorno, che aveva una stagione d'apertura estiva, e il Grand Hotel du Cap di Antibes che invece apriva d'inverno, come accadeva per tutti gli alberghi in Costa Azzurra. La regione infatti era frequentata da settembre ad aprile, perché la clientela alla moda (a quell'epoca non ancora avvezza a "prendere il sole") considerava troppo caldo il periodo estivo, preferendo località più fresche affacciate sull'Atlantico come Deauville sulla costa della Normandia o Biarritz ai piedi dei Pirenei.
Pieghevole pubblicitario del 1900 dell'Hotel du Cap di Antibes (Archivio Storico gruppo Sella)
Gaudenzio Sella aveva compreso e condiviso questa visione, concedendo credito al coraggioso imprenditore già negli anni precedenti. Infatti, in due lettere di marzo del 1900, Antonio Sella gli scrive per ringraziarlo della somma ottenuta in prestito dalla sua banca, e lo informa sulla situazione dell'hotel, che è "frequentatissimo; non ha l'ascensore né la luce elettrica e non è arredato come le Case di primo ordine della Riviera perciò ho la certezza che il giorno in cui potrò fare le innovazioni necessarie il Cap sarà il sito preferito della Riviera francese ". Ma per rinnovare l'hotel occorreva esserne proprietari. Dopo aver comperato con accorta strategia alcuni terreni circostanti (anche grazie al credito ottenuto dalla banca Gaudenzio Sella & C.i), nel 1903 Antonio Sella riuscì finalmente ad acquistare l'Hotel du Cap grazie all'aiuto ottenuto questa volta da lord William Onslow, politico britannico ed ex governatore della Nuova Zelanda, nonché cliente fedele dell'albergo.
Antonio è in relazione con me e la mia banca da circa 40 anni. Con la sua operosità ed intelligenza riuscì a farsi dal nulla una bella posizione
Gaudenzio Sella dà fiducia al progetto concedendo un nuovo prestito che sarà importante per lo sviluppo dell'hotel di Antibes secondo le intenzioni del suo gestore e proprietario
Ed eccoci tornati così a quel pomeriggio estivo del 1907. Ritroviamo i due uomini immersi in un colloquio di affari durante il quale condividono visioni e prospettive, e si impegnano reciprocamente secondo i rispettivi ruoli. Gaudenzio Sella dà fiducia al progetto concedendo un nuovo prestito che sarà importante per lo sviluppo dell'hotel di Antibes secondo le intenzioni del suo gestore e proprietario. Stabiliti i termini del prestito e le relative garanzie, i due imprenditori si stringono la mano: l'affare è deciso.
L'"invenzione" della stagione estiva in riviera
In seguito il Grand Hotel du Cap di Antibes conobbe vicende complesse, legate al contesto storico del Novecento. Nel 1914 Antonio Sella realizzò una sala da tè a bordo mare, il Pavillon Eden-Roc, e fece scavare una piscina di acqua di mare nella pietra basaltica a picco sulla scogliera. Ma proprio in quel 1914, ad agosto, scoppiò la Prima Guerra Mondiale, e l'hotel diventò il centro di convalescenza della Croce Rossa americana. Durante i quattro anni di guerra centinaia di soldati, accuditi dalle infermiere della Croce Rossa, furono curati nelle strutture dell'albergo. Le infermiere approfittavano talvolta del Mediterraneo per rinfrescarsi nelle giornate più calde, confermando così nella mente di Antonio Sella l'idea che fosse possibile avviare in Costa Azzurra una stagione di villeggiatura anche durante l'estate.
Fotografia dell'Hotel du Cap spedita da Antonio Sella a Gaudenzio Sella nel 1930 (Archivio Storico gruppo Sella)
Nel 1923 infatti, fra i turisti che iniziarono ad affluire in Costa Azzurra, vi fu la coppia di ricchi americani formata da Gérald e Sara Murphy, i quali chiesero al proprietario di prolungare l'apertura durante tutta l'estate affittando l'intero albergo, personale compreso: la nuova moda della stagione estiva in riviera era ormai lanciata. Col passare degli anni l'hotel continuò a evolversi nelle sue strutture, richiamando una clientela internazionale di grande rilievo. Francis Scott Fitzgerald (che lo immortala come "Hôtel des étrangers" nel suo celeberrimo romanzo Tenera è la notte), Ernest Hemingway, Marc Chagall (che disegna in una delle capanne sulla battigia) vi soggiornarono in cerca di ispirazione, oltre all'attrice Marlene Dietrich e al Duca e alla Duchessa di Windsor che divennero ospiti regolari negli anni Trenta.
Cartolina illustrata del 1918 del Cap d'Antibes (Archivio Storico gruppo Sella)
Un'amicizia che dura una vita
Antonio Sella morì ad Antibes nel 1931, tre anni prima di Gaudenzio Sella. I due restarono in contatto per tutta la vita. Gaudenzio scriverà ancora di lui nel 1930 in una lettera di referenze per il figlio ingegner Alfonso: "Il padre cav. Antonio è in relazione con me e la mia banca da circa 40 anni. Con la sua operosità ed intelligenza riuscì a farsi dal nulla una bella posizione. Egli possiede ad Antibes un grandioso Hotel con parco ecc. e si crede abbia un valore di almeno quindici milioni di lire".
Dal 1931 il figlio André subentrò nella gestione e l'hotel rimase di proprietà della famiglia fino a quando Maja et Rudolph Oetker lo acquistarono nel 1969. Nel 1987 fu ribattezzato Hotel du Cap-Eden-Roc e oggi fa parte della Oetker Collection, catena che comprende 12 alberghi d'eccezione e più di 150 ville private nel mondo.
Molte altre vicende coinvolsero il complesso alberghiero, dalla Seconda Guerra Mondiale fino a oggi, e molti altri personaggi famosi frequentarono le sua strutture, ma questa è storia più recente sulla quale non ci soffermiamo. Resta il fascino di un racconto colto nelle sue premesse grazie ai materiali dell'archivio storico del gruppo Sella, che ci trasmettono la storia del banchiere e dell'albergatore che condivisero visioni e competenze siglando un accordo fruttuoso con una stretta di mano.