Appunti d'archivio | Gaudenzio Sella, un moderno e poliedrico banchiere dell'800

Appunti d'archivio | Gaudenzio Sella, un moderno e poliedrico banchiere dell'800
La sala dell'Archivio Storico del gruppo Sella dedicata a Gaudenzio Sella

Considerarlo esclusivamente il capostipite della neonata impresa bancaria significa, però, fermarsi al campo base della straordinaria vicenda umana e professionale di quello che può essere considerato un moderno e poliedrico banchiere dell'800: le vette che ha saputo raggiungere ¿ in virtù dei molteplici interessi, delle qualità umane e dei saldi principi morali che ne hanno forgiato il carattere - sono ancora tutte da scalare, a partire dal Monte Rosa. Ma procediamo un passo alla volta, perché in montagna, come in banca, audacia e prudenza devono andare a braccetto.

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Il progetto per la costruzione della capanna-osservatorio Regina Margherita sul Monte Rosa viene affidato a Gaudenzio Sella 
Siamo negli anni 1887-1889 e sono alcuni giovani alpinisti biellesi a proporre al CAI l'ardita idea di realizzare - a ben 4.554 metri sul livello del mare, quasi in vetta al Monte Rosa - il più alto rifugio d'Europa: la Capanna Regina Margherita. La cordata dei prodi scalatori ha in comune l'amore per la montagna, ma anche il cognome di famiglia: sono infatti tutti figli e nipoti di Quintino Sella, già ministro delle Finanze del Regno d'Italia e fondatore del CAI. Fra di essi, naturalmente, Gaudenzio.

Sua Maestà la Regina Margherita e il seguito alla Capanna Osservatorio Regina Margherita, il 18 agosto 1893. Primo da sinistra l'ing. Gaudenzio Sella. Fotografia di Vittorio Sella custodita in Fondazione Sella.

 

Ed è proprio il giovane ingegnere civile, a cui la famiglia ha appena affidato l'onere e l'onore di guidare la neonata impresa bancaria, che si fa carico del progetto di costruzione del rifugio, i cui lavori verranno portati avanti nel periodo estivo tra gli anni 1890 e 1893. Fabbricata a Biella con tavole di pino d'America, la struttura viene portata a pezzi, e riassemblata, prima a Gressoney e infine sulla punta Gnifetti. Sarà la stessa Regina Margherita, alla quale la capanna viene intitolata, a visitarla il giorno 18 agosto 1893, alla presenza di Gaudenzio Sella.

Gaudenzio è un fenomenale "corrispondente". Scrive, a mano, migliaia di lettere

Sezione dedicata a Gaudenzio Sella nella Sala Espositiva dell'Archivio Storico del gruppo Sella

 

Gaudenzio uomo di studi

Laureatosi a Torino a 24 anni, Gaudenzio Sella è anzitutto un uomo di studi. Un suo saggio matematico viene citato nel 1894 dal cugino Alfonso in un lavoro pubblicato negli Atti della Reale Accademia dei Lincei. Egli suole applicare e mettere a frutto le proprie competenze nei vari ambiti lavorativi per i quali viene richiesta la sua attività, non ultima la costituzione della Società Idroelettrica Italiana, fondata a Milano nel 1906 e della quale egli è uno dei soci fondatori. Scopi della società sono la produzione di energia elettrica - "utilizzando le forze idrauliche ricavabili da alcuni rivi che si trovano in Valtellina" - e la sua distribuzione e utilizzo "per forza motrice, luce, processi elettrochimici e per ogni altra sua applicazione industriale". I calcoli complessi di caduta e potenza dell'acqua compiuti da Gaudenzio sono contenuti in alcuni suoi quaderni di appunti dedicati all'impresa.

Il 23 agosto 1886 viene fondata la banca Gaudenzio Sella & Compagni
Imprese, quelle ingegneristiche, che mai lo hanno distolto da quella che considerava la sua più grande responsabilità, ovvero la Gaudenzio Sella & Compagni: la sua firma sulla corrispondenza della banca è ¿Gaudenzio Sella & C.': lui è la ditta! 
E altrettanto esplicite sono le finalità da lui dichiarate a un corrispondente nell'avviare l'attività bancaria: Ora è nostro proposito non solo di fare, com'è naturale i nostri interessi, ma anche di favorire per quello che sarà in noi, il commercio e le industrie del Biellese.
Sotto la sua guida, la banca attraversa periodi storici vari e complessi, dalla Belle Époque con la fioritura dei commerci internazionali alla Prima Guerra Mondiale con il suo carico di vittime e la chiusura delle frontiere, sino alla Grande Crisi del 1929 che provoca fallimenti a catena e perdite sui mercati di mezzo mondo. 

La navigazione nel mare inquieto delle vicende storiche richiede di essere sempre vigili e prudenti, e non lascia mai tranquilli (come lui stesso confessa in alcuni suoi scritti), ma Gaudenzio sa dove e come trovare la rotta. Egli, infatti, prende spunto da soggetti esterni, Banca d'Italia compresa, importando e adattando su misura per la sua banca metodi e procedimenti che possono essere utili a suo giudizio per ottenere maggiore speditezza nel servire il cliente. Oppure maggiore sicurezza e controllo, prevedendo fasi contabili utili a questo scopo: Il mastrino è quasi un duplicato del mastro, ma è utile per il controllo delle somme capitali e degli interessi. Di fatto, introduce già al suo tempo il concetto di processo di lavoro, integrando i vari passaggi.
Traccia di tutto questo si trova nei suoi scritti. Gaudenzio infatti è un fenomenale "corrispondente". Scrive, a mano, migliaia di lettere, tenendo contatti con soci, clienti, banche italiane ed estere, autorità costituite o semplici interlocutori che richiedono un suo consiglio. Conosce bene l'inglese, avendo sposato una donna di Leeds, Gertrude Boswell, e ha dimestichezza con il francese.

I quaderni di appunti di Gaudenzio sono uno strumento prezioso per ripercorrere la sua vicenda lavorativa e, in alcuni tratti, anche umana e personale: contengono rapide annotazioni, o riflessioni articolate; commenti alle vicende storiche che, in quasi cinquant'anni di attività, hanno segnato i tempi; calcoli complessi o brevi note; ricordano nomi e date, fatti e appuntamenti, incontri e richieste. Ribadiscono valori, concetti e metodi che egli tiene a trasmettere ai propri figli, quale patrimonio non numerabile e tuttavia altrettanto importante e prezioso di esperienza e tradizione. Come quando, scrivendo a un corrispondente di Torino, annuncia la costituzione della banca: È mia ferma opinione, che soprattutto qui nel Biellese il nuovo istituto troverà campo sufficiente per espandersi e prosperare. Certo è che io vi metterò ogni cura per meritarmi la necessaria fiducia, portandovi oltreché capitali sufficienti, le tradizioni della mia famiglia, cioè onestà, attività e prudenza.

I quaderni di Gaudenzio Sella conservati nell'Archivio Storico del gruppo Sella costituiscono una sorta di carnet de voyage, la cui rilettura in tempi complessi come quelli attuali può ancora regalare ineguagliabili spunti per le generazioni future.