08:16, 22 ott 2020

Abbiamo bisogno di mappe per capire il mondo che cambia

Individuando otto linee della trasformazione in corso Maurizio Molinari descrive il mutamento e ne anticipa le conseguenze profonde, mettendo a punto uno strumento prezioso per chiunque voglia esplorare, come un pioniere che traccia la sua rotta, l'orizzonte che sta prendendo forma

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Di Marco Palmieri

"Le mappe sono le compagne d'avventura di ogni pioniere" e "possono aiutarci anche oggi nell'esplorazione di un mondo che muta senza sosta nei suoi equilibri politici, sociali, ambientali". Conflitti combattuti e latenti, flussi migratori, discriminazioni razziali, diseguaglianze sociali, spinte populiste e sovraniste, parità di genere, emergenza climatica e questione sanitaria legata alla diffusione delle pandemie: lungo queste otto direttrici di cambiamento, che hanno già profondamente segnato i primi vent'anni del XXI secolo, Maurizio Molinari ha raccolto un pregevole Atlante del mondo che cambia. Le mappe che spiegano le sfide del nostro tempo (Rizzoli, pp. 208, 22 euro).

Un lavoro innovativo. L'Atlante di Molinari, infatti, sovrappone geografia, analisi dei dati aggregati (più o meno noti) e tecniche di infografica. Alla comprensione dei fenomeni, poi, contribuisce certamente anche lo spirito d'osservazione e il senso critico del giornalista di lungo corso. E ne scaturisce un interessante volume che, per ciascuno di questi macro-temi di grande attualità, cerca di tracciare delle rotte utili da seguire, per orientarsi meglio in questo contesto fluido e in continuo divenire.

Che i numeri sanno parlare e raccontare talvolta perfino meglio delle parole, del resto, non è una novità. Qualche tempo fa ha fatto discutere un esperimento delle designer Giorgia Lupi e Stefania Posavec, che si sono scambiate cartoline da un capo all'altro dell'oceano Atlantico, raccontando la propria vita sotto forma di dati, grafici e illustrazioni. Un progetto diventato un libro (Dear Data) e finito nientemeno che Museum of Modern Art (MoMA) di New York, che ha acquistato 104 cartoline che le due autrici si sono scambiate quotidianamente.

Tornando al libro dii Molinari, "abbiamo sovrapposto i fenomeni globali del nuovo secolo alla carta geografica del Pianeta", ha spiegato il giornalista nell'introduzione di quello che, immagine dopo immagine, grafico dopo grafico, si snoda come un racconto chiaro e profondo. Anzi è proprio l'immediatezza dell'informazione restituita dalle tavole di data visualization e dalle soluzioni di data journalism che molto spesso consente di "leggere" più a fondo certe dinamiche e certi numeri che sono sotto gli occhi di tutti, ma che non sempre si colgono immediatamente nelle loro connessioni profonde. 

Invece tutto è collegato: l'emergenza e i disastri ambientali, i conflitti che innescano le migrazioni, le diseguaglianze sociali, le discriminazioni e così via. Temi sui quali il libro tenta di approdare a delle chiavi di lettura capaci di individuare "fatti e tendenze che troppo spesso sfuggono alla comprensione del presente, restando sullo sfondo". 

D'altronde negli ultimi anni l'umanità ha prodotto più dati di quanti ne siano stati creati in tutti i secoli precedenti. Un patrimonio di conoscenza sconfinato, a saperlo ben elaborare e rappresentare. E per questo abbiamo bisogno di questo ed altri Atlanti che aiutino a "vestire i panni dell'esploratore nei cambiamenti globali". Attraverso i dati e le mappe. Per capire il mondo che cambia.