Guida al 2030. Come sarà il futuro (tra dieci anni)?
La realtà in cui viviamo sta mutando giorno dopo giorno: piccoli cambiamenti impercettibili della società, che lentamente si sommano fino a generare effetti inarrestabili fino al giorno in cui scopriremo di vivere in una pianeta molto diverso. Guillén ha tracciato una guida autorevole e completa per prepararsi al futuro senza paura, disegnando un'audace mappa per orientarsi attraverso le sfide e i cambiamenti che ci attendono nei prossimi dieci anni

di Marco Palmieri
Un tempo le date iconiche che rappresentavano il futuro venivano collocate molto avanti. Oggi che tutto è accelerato, invece, l'orizzonte è più ravvicinato. Il 2030 è una di queste, tanto che giornalisti e divulgatori di innovazione, che seguono i trend delle grandi trasformazioni in corso e provano a intravedere ciò che sarà nel futuro, ne hanno fatto testate e podcast (come Italia2030, un nuovo media focalizzato sulle sfide del progresso tecnologico diretto da Aldo Pecora o 2030 The sound of future, il podcast di Andrea Frollà).
2030 d.c. è anche il titolo del nuovo libro (Saggiatore, pp. 352, 24 euro) del sociologo ed economista politico Mauro F. Gullién, professore di Management internazionale presso la Wharton School della University of Pennsylvania. Sottotitolo eloquente "How Today's Biggest Trends Will Collide and Reshape the Future of Everything", tradotto in Italiano in un ancora più immediato: "Come sarà il mondo tra dieci anni".
Ecco appunto. Partiamo da questa domanda: cosa ci dice il libro? Basta dare un'occhiata all'indice e già i trend di cui si occupa emergono chiaramente: più cellulari che water (il futuro della tecnologia), più valute che paesi (blockchain e la fine della banca moderna), addio secondo sesso (le nuove milionarie, imprenditrici e leader di domani), ma anche l'Africa e la prossima rivoluzione industriale, gli anziani del domani esperti di tecnologia e il ripensamento di "vecchio" e "giovane", i nuovi ceti medi, gli effetti del surriscaldamento globale, il potere della rete e delle connessioni. Con un post scriptum quanto mai attuale: quale impatto avrà su questo trend il cigno nero del Covid-19?
Il libro si apre con "qualche dato e qualche cifra", che introducono a una mappa concettuale dei trend in atto e di ciò che probabilmente sarà il nostro futuro tra dieci anni, nel 2030 appunto (fatta la debita premessa che "nessuno sa con certezza che cosa porterà il futuro, ma se lo sapete datemene notizia: insieme possiamo fare una valanga di soldi"). Nel 2030 il 55% della ricchezza mondiale sarà nelle mani delle donne (era il 15% nel 2000). Le persone che soffriranno la fame scenderanno a 200 milioni, contro gli 821 milioni del 2017. Oltre un miliardo però soffrirà di obesità, rispetto ai 650 milioni del 2017. La Cina scalzerà gli Usa come maggiore mercato di consumatori del ceto medio. Un miliardo di persone nei mercati emergenti entreranno a far parte del ceto medio.
In sintesi avremo un "nuovo sistema di regole. Prima di rendercene conto - scrive Gullién - ci saranno più nonni che nipoti nella maggior parte dei paesi; i mercati del ceto medio in Asia saranno più grandi di quegli degli Stati Uniti e dell'Europa messi insieme; le donne controlleranno più ricchezza degli uomini; e attorno a noi ci saranno più robot industriali che operai, più computer che cervelli, più sensori che occhi, più valute che paesi. Questo sarà il mondo nel 2030". O almeno questi sono i "pronostici" che fanno da punti cardinali di una ricca "mappa per orientarsi tra le turbolenze che abbiamo davanti".
Il cambio di paradigma è un processo relativamente lento. Ogni cambiamento, anche minimo, è un passo in più verso il nuovo. Presi singolarmente nessun piccolo cambiamento determina un mutamento di proporzioni davvero globali. Ma "l'uomo - avverte Gullién - è bravissimo nella compartimentazione mentale". Ciò che conta sono le innumerevoli interazioni tra i diversi cambiamenti e fenomeni, "finché, d'improvviso, tutto è diverso".
Per questo il punto focale del libro è che "il tempo stringe". Il futuro ipotizzato e la data prescelta non sono tanto in là, ma dietro l'angolo, e perciò è utile cogliere subito le implicazioni tra così tante parti in movimento e orientarsi tra le trasformazioni epocali che abbiamo davanti.
"Ogni finale rappresenta l'alba di una nuova realtà, colma di opportunità". Quindi più che cercare tutte le risposte puntuali, attraverso "guide al futuro" come quella di Gullién, che pure sono utili per il livello di analisi dei trend che propongono, serve avere "il coraggio di scavare sotto la superficie, anticipare le tendenze, partecipare invece di distaccarvi, e imparare come prendere decisioni incisive".